Noi ragazze, Rosa Venturino, Lucia Avallone, Francesca Gentile e Laura Di Domenico, della classe 3B Sistemi Informativi Aziendali, per poter partecipare a questo evento abbiamo pensato ad una coreografia di danza per comunicare attraverso il corpo il tema della necessità di socializzare i propri interessi con l’altro.
Per organizzare l’esibizione siamo stati aiutati dalla maestra Annamaria Clarizia, della scuola STUDIO DANCE. Sul palco ci siamo esibite con alcuni allievi della compagnia “Mediterraneo Centrale”. Giusy Mauro, Giuseppe De Santis e Mariangela Somma hanno voluto condividere con noi questa esperienza, dopo aver apprezzato le nostre capacità espressive. Rosa, Francesca e Laura hanno ballato con gli allievi mentre Lucia ha potuto solo presentarli, avendo avuto un piccolo infortunio che le ha impedito di esibirsi. L’esibizione è andata bene; tutti hanno apprezzato la bravura del gruppo, ma soprattutto speriamo che sia arrivato il messaggio che, anche se noi ragazze non pratichiamo danza a livello professionale, a differenza degli allievi che la praticano da anni, possiamo creare una coreografia tutta nostra e far sì che non ci siano differenze. Ci siamo divertite anche se l’emozione non mancava, siccome è stata la prima volta che ci esibivamo in pubblico alla presenza dei nostri compagni. Per la prima volta abbaimo potuto dimostrare competenze diverse da quelle inserite nei programmi scolastici e per questo ringraziamo l’associazione DISCOTEA che ci ha sostenute.
Dopo l’esibizione, noi quattro siamo state in giro per vedere le altre scuole cosa avevano preparato, e siamo state soprattutto sotto al palco perché a noi piace la musica e molti sono stati i ragazzi e i gruppi che si sono esibiti.
Per concludere la giornata siamo state allo stand del VIDEOBOX, dove si realizzavano delle interviste scherzose, ma allo stesso tempo significative, ai ragazzi che erano lì, comprese noi.
Questa giornata per noi è stata una bellissima esperienza, abbiamo davvero capito cosa si intendeva con “Nessuno è escluso”, e non vediamo l’ora di vivere di nuovo un’esperienza del genere.