Giornata mondiale dell’alimentazione: vinciamo la fame e l’emigrazione

Risultati immagini per FAOdi Miriam Merola IV C AFM A.S. 2017/2018

Il 16 ottobre di ogni anno la FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura) celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione per commemorare la fondazione dell’Organizzazione che risale al 1945.

In oltre 150 Paesi nel mondo si organizzano eventi volti alla sensibilizzazione e alla mobilitazione per chi soffre la fame e per garantire la sicurezza alimentare e diete nutrienti per tutti.

La Giornata è, inoltre, un’opportunità per portare avanti l’impegno verso l’obiettivo di Sviluppo Sostenibile di raggiungere #FameZero entro il 2030 e sconfiggere la fame con azioni basate sul principio universale del diritto al cibo, di pari passo con lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile, compatibile con il clima.

La Giornata Mondiale dell’Alimentazione è stata segnata quest’anno dal dato che la fame è aumentata per la prima volta in oltre un decennio, colpendo 815 milioni di persone, vale a dire l’11% della popolazione mondiale. Si stima che una persona su nove non abbia abbastanza cibo per condurre una vita sana.

I tre quarti degli estremamente poveri basano il proprio sostentamento sull’agricoltura o altre attività rurali. Creare le condizioni che permettano alle persone residenti in località rurali, specialmente ai giovani, di rimanere nel proprio paese, qualora sussistano le condizioni di sicurezza, e di disporre di mezzi di sussistenza più resilienti, è una componente fondamentale di qualsiasi piano per affrontare la sfida della migrazione. Immagine correlataPertanto, la chiave per eliminare alcuni dei problemi globali più importanti di oggi (come i cambiamenti climatici, il nutrimento della popolazione mondiale e il problema delle migrazioni e del dislocamento), è investire per un’alimentazione sostenibile.

Per “fame” non si intende solo l’assenza totale di cibo, ma anche la malnutrizione o fame nascostaovvero carenza di vitamine e nutrienti che permettono ad una persona di godere di un buono stato di salute adatto a distruggere o contrarre con meno facilità alcuni tipi di malattie come la malaria o la tubercolosi. L’aumento è dovuto in gran parte alla crescita di conflitti violenti e agli shock legati al clima, che sono anche i fattori principali dell’emergenza “Emigrazione”. Oggi, infatti, si registra il più alto tasso di migrazione dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.