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Argomenti relativi alla tutela della salute

Ictus

Ictus

L’ictus è una grave condizione patologica, che si verifica quando i rifornimenti di sangue diretti al cervello si interrompono o sono fortemente ridotti. Senza questo apporto sanguigno fondamentale, il tessuto cerebrale comincia a morire per l’assenza di ossigeno e nutrienti.
L’ictus si contraddistingue per l’insorgenza improvvisa e, a causa degli effetti deleteri che esso può avere, richiede un intervento immediato. Infatti, prima si agisce con le appropriate contromisure, e minori saranno i danni cerebrali.

I principali fattori di rischio sono rappresentati dall’ipertensione, dall’aterosclerosi, dal fumo di sigaretta e dall’abuso di alcool; non a caso, quindi, l’ictus è più frequente negli uomini rispetto alle donne e nei Paesi industrializzati rispetto a quelli in via di sviluppo.

sintomi sono diversi e dipendono da fattori differenti, come la gravità dell’ictus, l’area di cervello colpita, le cause ecc; lo stesso dicasi per le complicazioni. La sintomatologia può, quindi, essere più o meno reversibile nel breve periodo, mentre le conseguenze a lungo termine possono essere parzialmente corrette da un’adeguata riabilitazione.

L’incidenza dell’ictus, in Italia e nel mondo, è altissima; nel nostro paese, ogni anno, colpisce più di 200.000 persone, di cui l’80% sono nuovi episodi mentre il restante 20% ricadute (cioè pazienti che hanno già avuto un episodio passato di ictus).
Sempre a livello nazionale, l’ictus è una delle maggiori cause di morte (la terza, dopo le cardiopatie e il cancro), e di invalidità. Si devono a esso, infatti, circa il 10-12% di tutti i decessi e la maggior parte degli adulti disabili.
Gli individui più a rischio sono gli anziani; non a caso, il 75% dei casi di ictus interessa persone dai 65 anni in su, mentre il rimanente 25% coinvolge persone più giovani (bambini compresi).

http://www.my-personaltrainer.it/cardiopatia-ischemica/infarto.html</p

Infarto

Nel linguaggio comune, il termine infarto si riferisce alla necrosi – quindi alla morte – del tessuto muscolare cardiaco; per questo motivo è più corretto parlare di infarto miocardico. Le ragioni per cui una regione più o meno estesa del cuore va incontro a necrosi sono diverse e tutte riconducibili all’insufficiente apporto di ossigeno.

Nella maggior parte dei casi l’infarto miocardico è dovuto alla trombosi di un grosso ramo coronarico, secondaria ad un processo aterosclerotico. L’insufficiente flusso ematico riduce drasticamente l’apporto di ossigeno e nutrienti alle cellule miocardiche, che muoiono nel giro di poche ore e vengono rimpiazzate da tessuto cicatriziale non contrattile. Il danno risulta pertanto irreversibile.

Il grado e la durata dell’ostruzione determinano la gravità e le conseguenze dell’infarto miocardico. Per questo motivo è importante saperne cogliere i sintomi ed allertare prontamente i soccorsi sanitari nel caso questi si manifestino; il coagulo di sangue può essere infatti sciolto da specifici farmaci trombolitici, che per ovvie ragioni vanno somministrati il più precocemente possibile.

Una causa minore di infarto – relativamente comune tra i cocainomani – è data dal violento spasmo (contrazione) di un’arteria coronarica, che interrompe il flusso di sangue ad una parte del cuore.

Il colesterolo

Il colesterolo è un composto organico appartenente alla famiglia dei lipidi steroidei.
Nel nostro organismo svolge diverse funzioni biologiche, importanti ed  ESSENZIALI:

  • è un componente delle membrane cellulari, di cui regola fluidità e permeabilità;
  • è il precursore della vitamina D, dei sali biliari e degli ormoni steroidei, sia maschili che femminili (testosterone, progesterone, estradiolo, cortisolo, ecc.).

Nonostante questo ruolo biologico di primo piano, quando il colesterolo circola nel sangue in concentrazioni superiori alla norma si trasforma in un acerrimo nemico della nostra salute.

Come tutti gli avversari più tenaci, il colesterolo alto può essere sconfitto soltanto conoscendolo a fondo ed utilizzando tali informazioni per elaborare adeguate strategie difensive e di contrattacco.

Colesterolo buono e colesterolo cattivo

Le lipoproteine a bassa densità (LDL) sono chiamate colesterolo cattivo.

Le lipoproteine ad alta densità (HDL) sono chiamate colesterolo buono.

Una lipoproteina è una particella caratterizzata da un cuore lipidico avvolto da un guscio proteico. All’interno del circolo sanguigno, tutti i grassi, compreso il colesterolo, vengono racchiusi in lipoproteine. Solo in questo modo possono raggiungere indisturbati i vari tessuti.

Le LDL in eccesso possono andare incontro a modificazioni strutturali, causate da agenti ossidanti come i radicali liberi, e depositarsi sulle pareti dei grossi vasi arteriosi. Ciò produce un triplice svantaggio:

1) ostacolo meccanico al flusso sanguigno: cominciano a moltiplicarsi anche le cellule muscolari che costituiscono la parete del vaso: si viene così a formare una placca, detta aterosclerotica, che tende a crescere con il passare del tempo. In questo modo si riduce progressivamente il lume del vaso ed il sangue scorre con maggiori difficoltà;

ateroma

2) ridotta elasticità delle pareti delle arterie: l’elasticità delle arterie è molto importante, poiché insieme all’azione propulsiva della pompa cardiaca, contribuisce a spingere il sangue a valle. Dato che le placche aterosclerotiche diminuiscono l’elasticità arteriosa, la loro presenza si traduce in un ulteriore ostacolo alla circolazione;

3) formazione di trombi: alcune parti della placca possono staccarsi diventando vere e proprie mine vaganti che, quando vanno ad otturare determinati capillari, impediscono l’arrivo di sangue al tessuto interessato;

Per impedire queste pericolose situazioni è molto importante consumare un’ampia varietà di alimenti antiossidanti/radicali liberi; alcune vitamine, per esempio, hanno la capacità di contrastare l’attività dannosa dei radicali liberi.

Dunque le LDL, chiamate colesterolo cattivo, sono tali soltanto quando si trovano in eccesso e quando vengono ossidate. In situazioni normali sono invece indispensabili per la buona salute dell’organismo.

Le HDL, al contrario, vengono chiamate colesterolo buono, poiché agiscono da veri e propri spazzini in grado di raccogliere l’eccesso di colesterolo e veicolarlo al fegato. Da qui tale composto verrà inglobato nei sali biliari, riversato nell’intestino ed in parte espulso con le feci.

Fonte: http://www.my-personaltrainer.it/colesterolo.htm

http://www.my-personaltrainer.it/fisiologia/colesterolo-buono-cattivo.html