M’Illumino di Meno 2022

Anche quest’anno il CTG Salerno con in capo il Gruppo CTG Picentia partecipa alla giornata del Risparmio energetico M’Illumino di Meno, insieme a Legambiente Orizzonti, Legambiente Occhiverdi, Legambiente Valle dell’Irno, Fiab, e tutti gli altri che si sono aggiunti. In aderenza al tema proposto per l’annualità 2022, piantumazione e mobilità sostenibile, si è deciso di partecipare con una biciclettata che, pertendo da un unico punto individuato a Salerno, in Piazza della Concordia, si dividerà su diverse direttrici coinvolgendo, oltre a quello di Salerno, i Comuni di Pontecagnano, Cava dei Tirreni e Mercato San Severino. Saranno piantati arbusti e piante officinali  durante il percorso.
Il CTG, da sempre motore propulsore del turismo e della mobilità sostenibile nonché del rispetto della natura in ogni sua forma, non poteva rimanere silente sul tema nella giornata di M’Illumino di Meno, nella quale si attua una straordinaria sinergia tra Associazioni, Enti  e singoli cittadini che, ogni anno, rispondono all’invito di RAI RADIO2, lanciato dalla trasmissione Caterpillar, e, per favorire la massima partecipazione, ha posticipato l’iniziativa al 13 marzo cosí da trascorrere una bellissima domenica pedalando e poi, a sera, mangiando Resiliente al lume di candela nella Pizzeria RESILIENZA, convenzionata con il GTG, che già in altre occasioni è stata a fianco del gruppo Picentia e dell’organizzazione di M’Illumino di Meno.

Mina Felici – Presidente Gruppo CTG Picentia APS Salerno

5 FEBBRAIO GIORNATA CONTRO LO SPRECO ALIMENTARE

 

Mentre nel Mondo si consuma il dramma di tanti bambini e persone che muoiono a causa della fame,  il ricco Occidente , di cui siamo parte, si permette di gettare ogni anno tonnellate di cibo. Tale tendenza, drasticamente ridottasi durante il lockdown, ha ricominciato la sua curva in salita, giusto per dimostrarci che non abbiamo colto la lezione che la Terra, nostra Madre, ci ha voluto dare. Gettare il cibo significa non rispettare la Terra, inondare l’aria di sostanze inquinanti per produrre smodatamente cibi che sono destinati a pochi rispetto al numero degli abitanti del Pianeta.

Chi siamo per fare ciò?
IL CTG ed il CTG Provinciale  di Salerno, con tutti i Gruppi che lo compongono, elevano il loro grido contro lo Spreco alimentare, perché da sempre attenti al rispetto della Natura in ogni sua componente. Salviamo l’Acqua, la Terra che di essa si nutre, l’Aria che consente ad ogni creatura di vivere e respirare. Programmiamo la nostra spesa evitando di acquistare ciò che non consumeremo; compriamo frutti ed ortaggi di stagione ed a km 0 quando possibile. Doniamo cibo a chi non ne ha e condividiamo quello che abbiamo in più e che potrebbe andare sprecato. Viviamo consapevoli del fatto che ognuno di noi può fare la differenza.

M’illumino di Meno 2021 – Il salto di specie

Buongiorno a tutti e ben ritrovati sulle pagine di questo magazine che accompagna e tiene uniti tutti noi CTG e gli altri, le cui finalità sono affini e concorrenti alle nostre, in un virtuale abbraccio.
È proprio per questo che anche in questo 2021 abbiamo deciso, insieme al Circolo Legambiente Orizzonti Salerno, nostro compagno di sempre, di partecipare alla manifestazione di risparmio energetico “M’illumino di meno”, ideata e promossa da Radio2 – Caterpillar ed ormai consolidata tanto da essere promossa anche dalla Presidenza del Consiglio. Il tema, in un anno di lockdown, è quello del Salto di specie e ci si chiede quale sia stato il Salto di specie fatto da noi e cosa abbiamo imparato o posto in atto nelle nostre Associazioni o, semplicemente, nelle nostre vite per farlo. Insieme a Legambiente abbiamo individuato ed espresso, nel form di adesione sulla pagina di Caterpillar, quanto trovate condiviso dopo questa piccola premessa.

Sono Mina Felici e rappresento il Gruppo Centro Turistico Giovanile Picentia di Salerno. In questo, come in ogni altro precedente anno, partecipiamo con Legambiente Orizzonti Salerno, all’edizione di M’illumino di Meno 2021. Perché il nostro salto di specie sia davvero proficuo e ci traghetti verso una nuova umanità più ecologica , durante questo periodo di forzata inattività in presenza, abbiamo messo in atto tutte quelle buone pratiche necessarie a migliorare le condizioni del nostro Pianeta. Abbiamo imparato che piccoli gesti possono davvero fare la differenza; abbiamo capito che il lavoro a distanza, se ben equilibrato con i bisogni di socialità, può far sì che meno auto si muovano, che l’inquinamento delle nostre Città scenda più rapidamente, che possiamo dare più cura alle cose ed alle persone che ci circondano, diminuendo i livelli di stress di una vita sempre di corsa; che l’economia circolare è possibile, che possiamo persino migliorare le possibilità di aggiornarci e condividere buone pratiche con altri Soci nella nostra ed in altre Regioni, abbiamo capito il valore di un abbraccio e come ogni singolo incontro sia una risorsa da non sprecare; abbiamo imparato quanto fragili siano i nostri territori e quanto ne dobbiamo aver cura; abbiamo capito quanto grande sia il valore della scuola e che i nostri figli sono figli della società che ne deve aver cura insieme a noi. Abbiamo realizzato una sessione di aggiornamento delle nostre attività, aperta a tutti i Gruppi d’Italia ed abbiamo così condiviso e conosciuto iniziative realizzate in altre Regioni, soprattutto nella cura dell’educazione dei ragazzi alla conoscenza ed al rispetto dei propri beni culturali, paesaggi, corsi d’acqua. Abbiamo anche appreso di come la formazione dei giovani e la gestione del malessere passi attraverso l’esercizio fisico non competitivo ma che rafforzi l’autostima di ciascuno di loro. Abbiamo capito quanto le nostre passeggiate ed il nostro turismo sostenibile,fuori delle mete solite e conosciute e dei periodi di affollamento, sia una risorsa ineguagliabile ed irrinunciabile e che camminare è diverso perché camminando ci rendiamo consapevoli.
Per tutto questo condividiamo con voi il Decalogo che ci accompagni nel nostro vivere quotidiano ed invitiamo tutti, la sera del 26 marzo, a cenare a lume di candela per ascoltare il respiro della Terra

Vi allego la locandina e vi invito a rispettare un’ora di risparmio energetico abbassando o spegnendo le luci.

 

#distantimavicini SERRAMEZZANA Un borgo nel Cilento di Mina Felici

Negli anni durante i quali ho svolto il ruolo di funzionario storico dell’arte nella Soprintendenza di Salerno ed Avellino, ho girato il territorio del Vallo di Diano e del Cilento, zone a me assegnate, al fine di svolgere sopralluoghi e controllare lo stato di fatto di lavori o progetti presentati per l’approvazione. Con la macchinetta fotografica o con il telefono, ho ripreso delle vedute che oggi mi ritrovo sul PC o sui numerosi dischi di salvataggio dati che hanno assicurato un mantenimento della memoria di tanto lavoro svolto. Tra i miei ricordi c’è quello di questa Cappella Cimiteriale e del Cimitero di Serramezzana, luogo collinare proprio alle spalle del mare di Agnone e della zona da tanti di noi preferita per trascorrere le vacanze. Gli stranieri, che hanno un concetto diverso del turismo, percorrono le impervie vie delle montagne e delle valli che portano ai centri marini, e lo fanno essenzialmente in bicicletta o a piedi. Oggi, in quanto socia del CTG e Presidente pro tempore del Gruppo Picentia di Salerno, trovo l’attualità del tema del camminare, del guardare, del muoversi oltre le mete usuali ed oltre i metodi del trasporto individuale o pubblico. Vi ripropongo dunque qualcuno dei miei magici siti, sperando che presto possiamo tornare a visitarli assieme, gustandone appieno, anche a livello olfattivo e degustativo: perché c’è tanto da scoprire. Le immagini sono datate e non conosco lo stato attuale dei luoghi; magari potrete voi lettori segnalare novità o altro.

Partiamo da Serramezzana: qui ero andata con la collega architetta, per verificare lo stato di conservazione delle pitture murali e le prescrizioni da adottare affinché la luce del sole non scolorisse i pigmenti cancellando ogni traccia residua.

Buona visione

FONTANE IN CITTA’

Lo scorso febbraio  è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra la Soprintendenza ABAP di Salerno ed il  CTG Picentia APS, in rappresentanza dell’intero Comitato Provinciale, per una collaborazione in tema di educazione e formazione culturale, rivolta soprattutto ai giovani che oggi quasi nulla conoscono di quella che fu la grande tradizione e storia di una antica città, la ‘Opulenta Salernum’, crocevia e centro di grande cultura, conosciuta, insieme ad Amalfi, come approdo per tanti mercanti, ma anche per Regnanti e Principesse, medici, scienziati, filosofi, alchimisti e per ognuno che volesse esercitare l’arte medica e discettare di filosofia.

Da subito ho proposto la riedizione di alcuni testi,  che erano stati realizzati dalla Soprintendenza, nata a Salerno nel 1980, ovvero subito dopo gli eventi sismici , il cui compito fondativo fu proprio quello di assicurare la ricostruzione ed il recupero dei beni culturali. Spesso il recupero può diventare occasione irripetibile per effettuare studi e ricerche sul campo; e questo fu. I più anziani ricordano certamente che il Centro storico di Salerno finiva, si può dire, a via Mercanti e via Masuccio Salernitano e raro era l’inoltrarsi tra vicoli e stradine per raggiungere quelli che allora (e forse anche ora, visto che la memoria è scomparsa e la cura pure) erano non luoghi. La stagione degli scavi archeologici e dei restauri, guidata da un eccezionale Soprintendente ed uomo che mai dimenticheremo, l’architetto Mario De Cunzo, scomparso lo scorso anno, portò con sé un frenetico susseguirsi di scoperte. La più notevole quella della Cappella Palatina di San Pietro a Corte; ma anche quella di Santa Maria e di Sant’Andrea della Lama, del Palazzo di Arechi, dell’area dove si sapeva, dalla lettura delle carte di archivio, sorgesse una basilica, Santa Maria de Domno, puntualmente  ritrovata. Abbattute le resistenze di proprietari di Palazzi e botteghe, che mal vedevano l’intervento della Soprintendenza, fu tutto un riscoprire ed oggi di quegli interventi hanno fatto risorsa economica. Fino al Castello di Arechi si è potuto ricostruire un incredibile patrimonio storico ed architettonico che oggi, purtroppo, dimenticato, versa spesso in abbandono quasi totale. La Soprintendenza rese queste risorse non materiale per soli studiosi, ma divulgative e conoscitive, patrimonio delle scuole attraverso una serie di libretti, 6 in tutto, le Passeggiate salernitane, che per tanti anni sono state guida straordinaria per la scoperta delle bellezze e le ricchezze di questa, un tempo, opulenta Salerno. Ora tanti portano i turisti in giro per il Centro storico, ma tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la frenetica attività di una Soprintendenza giovane e dinamica come fu quella guidata da Mario De Cunzo. Fino a fine secondo millennio, tanti giovani hanno trovato nella Biblioteca delle due Soprintendenze, tanti spunti di ricerca e si sono improvvisati guide straordinarie ed entusiaste. Poi il nuovo Millennio, per assurdo, ha posto una pietra tombale sulla conoscenza passando al mito della Comunicazione che, in assenza di restauri e di studi, fra qualche anno divulgherà i fasti di grosse realtà territoriali, ma la morte delle tante realtà diffuse sul territorio.

Allora, in un mai sopito spirito del dobbiamo dare una mano perché tutto questo non avvenga, proprio oggi ci è piaciuto proporre alla Soprintendente arch. Casule, che da subito ne è stata entusiasta, la riedizione di uno studio sulle fontane che, a Salerno, in abbondanza, troviamo. L’idea era di andarle a vedere una per una, per comprendere quale sarebbe la vera ricchezza di questa Città: non una bellezza effimera, ma la bellezza di un recupero, che ora forse sarà attuato se il Progetto CLIC, di cui si parla in altro articolo di Adele Cavallo, raggiungerà il suo scopo: recuperare gli edifici della parte alta di Salerno e far nascere lì attività e funzioni che generino una economia circolare. Il bando è aperto. Ora tocca ai giovani che abbiano idee che generino possibilmente non solo economia, ma che partano dalla cultura di questa città che fu tanto grande nel Medioevo.

Per non abbandonare il progetto, in questa pausa forzata dal Coronavirus, pur non potendo organizzare delle passeggiate,  abbiamo pensato di pubblicare delle schede.

Sottolineo che questa è la prima azione che deriva dalla firma del Protocollo d’intesa e spero che altre ce ne saranno, e di peso. Le foto ed i testi sono del 1997, anno della pubblicazione, e di questo bisogna tenere conto. Il lavoro è svolto da me per il CTG, dalla dott.ssa Rosa Maria Vitola per la Soprintendenza, e viene pubblicato sui media – facebook, instagram ,Twitter –  sul sito della Soprintendenza www.ambientesa.beniculturali. it e sul sito del MiBact.

 

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SALERNO A PASSI NELLA STORIA: Trotula – di Irene Russo

  

Ed eccomi alla riflessione su un’altra parola chiave : TEMPO

Un elemento molto nominato ultimamente: quanto tempo ancora dobbiamo stare così? Quanto tempo in più abbiamo, stando a casa, di fare varie cose? Il tempo che stiamo vivendo entrerà nei libri di storia….

Pensando alla quantità di tempo a disposizione, e qui non si dia per scontato che per tutti sia proprio così, in linea di massima ci si organizza per spenderlo in modi a volte nuovi e fare qualcosa di più, qualcosa che nella quotidianità frenetica trascuriamo. Mi rivolgo alle donne, principalmente, perché molte di loro spesso si trascurano , nella cura del loro aspetto fisico, e molte altre invece esagerano.

Vorrei a questo proposito ricordare una figura importantissima vissuta nell’undicesimo secolo a Salerno: la Magistra Trotula De Ruggiero, famosa medichessa della Scuola Medica Salernitana.

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E dopo il covid-19 cosa resterà in noi?

Ricevo dalla nostra socia Irene e pubblico

Vorrei dare un mio contributo all’Agorà della pagina CTG. In molti scrivono ed io ancora non ho scritto niente. Quello che segue è un primo tentativo.

È un mare di riflessioni profondissimo quello in cui sto navigando in questo tempo. Cercherò di condividerne alcune, partendo da parole chiave; proverò a non menzionare affatto alcuni concetti a parer mio fin troppo trattati dai più, al punto da renderli quasi banali, e tutto cerco fuorché la banalità.

La parola su cui rifletto oggi è OCCASIONE. Essa ha per me un senso pratico enorme: l’occasione è un “di più “ rispetto a ciò che mi aspetto di fare, vedere, pensare solitamente; è in un certo senso sempre una sorpresa, perché “arriva”, perché “capita”, perché “si trova”. È applicabile in tutti i momenti della vita, in generale, ma (e qui mi rivolgo a tutti tranne alle persone che si sono ammalate di questo virus o altre patologie ed ora stanno lottando per la vita) mai tanto come in questo nostro tempo strano.

Tutti, ora, abbiamo un’occasione che ci unisce. Non si tratta del tempo in più per stare insieme, o per fare tante cose che non si facevano più (aspetto vero quanto ovvio). Si tratta dell’occasione di cambiare: avremo l’occasione di scegliere cosa fare e come farlo il giorno in cui riapriremo le porte, i portoni, i cancelli alla vita con gli altri. Fa un pò paura pensare di ributtarsi nell’affollato mondo che ci siamo creati, pensare di dover riaffrontare un bel pò di cose negative a cui ci eravamo finalmente potuti disabituare. Ma un passo dopo l’altro cammineremo di nuovo insieme verso le nostre più o meno importanti mete. E questo, come lo vogliamo fare? Se potessi parlare al mondo farei proprio questa domanda.

Sin dai primi giorni di questa nostra nuova vita in isolamento siamo già cambiati: tutti abbiamo reimpostato tutto o quasi delle nostre vite ed eseguito un processo di adattamento interiore che, per chi ci sta riuscendo, porta in sè un cambiamento. Per fortuna l’uomo è una creatura che, entro certi limiti, si sa adattare spessissimo.

Quindi, quando cammineremo di nuovo insieme per le strade della città e del paese, quando andremo a “trovare” i nostri cari, in macchina in treno in aereo, quando dovremo tornare ad aggiungere a ciò che attualmente facciamo a casa il tempo per gli spostamenti quotidiani verso le nostre destinazioni, quando saremo “tornati alla normalità”, lo avremo fatto COME? Gradualmente, sì certo, ma COME? Come saremo noi? Quali saranno le nostre priorità? Ci comporteremo meglio? Godremo meglio il tempo concessoci per vedere gli altri? Li vedremo, poi, con altri occhi? Lascio al lettore la risposta.

Da parte mia ci sarà, allora, la sensazione di vivere le cose, gli avvenimenti ordinari e straordinari delle mie future giornate, come se fossero le ultime ogni volta, e quindi di non trascurare nemmeno il più piccolo gesto…..

Chissà quanti si impegneranno a farlo, sarei curiosa di saperlo, ma non posso! Ognuno sa in cuor suo quanto sta dando, quindi sta alla nostra coscienza un cambiamento, un miglioramento, e questa ne è l’occasione. E non è che una piccola parte di tutto ciò che si potrebbe fare, minuscola; dopotutto non ho detto nulla di originale, anzi, per niente, perché lo si potrebbe fare sempre (migliorarci) senza stare ad aspettare l’intervento di una cosa forte come l’isolamento che il Coronavirus 19 ha portato, ma alle masse servono cose forti perché monti la coscienza. Mi auguro che le conseguenze di questa pandemia siano sufficienti perché le persone, dapprima una per una e poi tutte insieme a costruire comunità continentali, migliorino la propria vita semplicemente senza nuocere all’altro. Di solito grandi prese di coscienza avvengono dopo le grandi depressioni da crisi, guerre e catastrofi, e spero che ciò che viviamo ora possa bastare, senza dover aspettare qualcosa di ancor più grave…non vorrei arrivare a tanto, l’uomo si adatta a molte cose, ma ne dimentica altrettante, quindi stiamo attenti!

Concludo condividendo la voglia matta di fare una bella passeggiata per il centro storico di Salerno e idealmente di qualsiasi città o paesino italiano e straniero, in compagnia di persone come quelle dei gruppi CTG, che si fermano, un momento, ad ammirare lo splendore della natura o di un’opera artistica, ricordandoci che, come dice il mio stimato suocero, noi umani siamo un nonnulla davanti alla potenza della vita e della natura, e il nostro ambiente va rispettato.

Allora dico che tutto ciò che possiamo fare è goderci, lentamente, questa vita che ci è cara, senza distrarci con altre cose che abbiamo capito quanto siano effimere, ma cogliendo invece tutte quelle occasioni che ogni giorno ci offrirà se sapremo fare silenzio dentro di noi, guardare l’altro cogliendo, di volta in volta, i momenti ed, appunto, le occasioni.

 

Conferenza del Dott. Luigi Greco sul Coronavirus

Stamattina il Liceo De Sanctis ha organizzato un incontro con il dott. Luigi Greco,  nostro socio, che ha visto riuniti in una stanza virtuale,  tantissimi giovani ed insegnanti.
L’evento, registrato dal prof. Dario Ianneci, che è stato meraviglioso organizzatore e regista dell’intera operazione, è divenuto un video che potete vedere qui, nel caso volesse seguirlo e chiarirvi punti e dubbi che sono alimentati dalla cattiva ed eccessiva informazione. Ciao a tutti

#distantimavicini

Ed eccoci di nuovo a quello che è diventato un appuntamento, in questo periodo della vita nostra e, dell’intero pianeta, in cui siamo stati colti da qualcosa che ci costringe ad una brusca fermata e che ha riempito di tanto dolore e tanti nuovi sentimenti i nostri cuori.

Ho aspettato un po’ di giorni che qualcuno mi inviasse un bel filmato di un luogo, in cui ci fosse anche la forte istanza ad essere vicini anche se tanto lontani.

Ieri ho ricevuto, senza che lo avessi richiesto, un piccolo video da parte del mio ‘padrone di casa’, ovvero di Giovanni che vive a Vernasca, provincia di Piacenza, e dal quale ho preso in fitto il monolocale che occupo quando vado a Parma, città nella quale vive mia figlia e tre dei miei nipoti e della quale sono divenuta cittadina.

Giovanni, nel messaggio allegato al video, mi ricorda la promessa che gli ho fatto di andare a visitare, insieme a mio marito, i borghi e paesi della Provincia di Piacenza ed in particolare Vernasca ed il Borgo di Vigoleno. Per invogliarmi a farlo quando tutto ciò sarà passato, e per trasmettermi gli stessi sentimenti che in Emilia, proprio a Piacenza, coinvolgono tante persone colpite, assai più duramente di noi, dal Covid-19. Un augurio: finirà. Una promessa: ci incontreremo e scambieremo visite ed esperienze che ci riportino a condividere nel silenzio dei borghi, nella cultura e bellezza delle architetture e delle testimonianze artistiche di cui spesso vediamo similitudini con quelle delle nostre terre. Aspetto bei video da voi sulla nostra meravigliosa Provincia, ma anche dei vostri luoghi di origine se volete. Alla prossima e…

BUONA VISIONE

ARTE E TERRITORIO

In tempo di Covid-19 l’arte si fa digitale, le competenze si riaccendono e rompono il muro delle incompetenze trasbordanti. Tutti sapevano di tutto prima che il virus stoppasse la nostra presunzione di onnipotenza. Dunque torniamo verso il riconoscimento delle specializzazioni di ognuno. Per questo voglio porre alla vostra attenzione questo articolo, apparso nei giorni scorsi sul giornale online IRNO24, firmato dalla nostra socia CTG PICENTIA Annamaria Parlato, storica dell’arte, Direttore di Irno24, Giornalista enogastronomica, da voi conosciuta ed apprezzata per la sua competenza in arte e cibo e coprogettista del nostro Format “Di Food in Tour”.

Francesco Guarini, un artista che rappresenta il nostro territorio

Buona lettura cliccando QUI (IRNO24)