Buongiorno a tutti voi.
Sono Maria De Vita, socia da alcuni anni del CTG PICENTIA di Salerno.
In queste giornate così difficili affrontiamo una situazione nuova che ci porta, per la sopravvivenza di tutti, a restare in casa. Colgo l’occasione per condividere con voi la mia esperienza di genitore con due figli adolescenti, che affronta ogni giorno nel migliore dei modi questa quarantena forzata.
I miei figli, rispettivamente di 14 e 12 anni, si sono trovati improvvisamente a dover rinunciare alla libertà, alla scuola tradizionale, agli allenamenti in palestra, ai loro amici, ai contatti con i nonni e gli zii; insomma da un momento all’altro il loro mondo è completamente cambiato. Con mia grande sorpresa la loro reazione è stata più matura di quella di tanti adulti e, comprendendo la difficile situazione mondiale, hanno accettato di buon grado questo nuovo stile di vita, organizzandosi giorno dopo giorno sempre meglio.
Anche la scuola ha dovuto adattarsi rapidamente proponendo nuove modalità di didattica a distanza. Il liceo scientifico che frequenta la mia primogenita ha subito proposto le video lezioni, forse facilitato dal fatto di interagire con ragazzi autonomi e sicuramente dotati di apparecchi multimediali. Alle scuole medie invece hanno iniziato con gli assegni on line e successivamente, dopo aver verificato che tutti potessero accedere alle video lezioni le hanno attivate.
Gli strumenti e le APP che si possono scaricare sono molteplici: EDMODO, GOOGLE, SKYPE, ZOOM MEETING e tantissime altre. Per i nativi digitali basta un attimo per entrare in confidenza con queste piattaforme. Credo che la maggiore difficoltà sia da parte di alcuni docenti che devono mettere ancora più impegno per far fronte alla velocità della comunicazione digitale: non fanno in tempo a fare un assegno e quegli stessi alunni che in classe faticavano a stare al passo, hanno già pubblicato il loro elaborato, assetati di conoscenza o forse, ancor di più, di normalità. Ma la classe docente ha mostrato ancora una volta tutto il suo valore e l’amore che mette nel suo impegno quotidiano. Stanno cercando in tutti i modi di restare in contatto con gli alunni, anche con i più deboli.
Noi genitori non siamo da meno: collaboriamo tra di noi e cerchiamo di aiutare chi ha maggiori difficoltà. Insomma, questa vita ai tempi del Coronavirus ci sta insegnando tanto e più che nozioni, date e formule, ci sta dando la possibilità di stringerci gli uni agli altri in attesa di poterci finalmente riabbracciare.